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Iniziativa popolare federale »Per una politica al servizio del Popolo (No al lobbismo)«

'Iniziativa popolare federale 'Per una politica al servizio del Popolo (No al lobbismo)'

Iniziativa popolare federale

L'iniziativa popolare federale «Per una politica orientata al popolo (No Lobbying)» mira a ridurre l'influenza del lobbying sulla politica svizzera e a rafforzare la trasparenza e l'indipendenza del processo decisionale politico.

Obiettivi principali dell’iniziativa:

1. Limitazione dei legami d’interesse nelle commissioni

I membri dell’Assemblea federale che dispongono di legami d’interesse economici o politici rilevanti non devono poter far parte di commissioni il cui ambito di competenza è direttamente collegato a tali interessi.

2. Obbligo di astensione in caso di conflitto d’interessi

Tali membri devono astenersi dal votare nei consigli e nelle commissioni quando si trattano temi connessi ai loro interessi personali.

3. Dichiarazione dei legami d’interesse e delle remunerazioni

La natura e l’entità dei legami d’interesse, così come gli onorari o altri benefici economici ricevuti, devono essere pubblicati in un registro accessibile al pubblico.

4. Legislazione indipendente

L’elaborazione di leggi e ordinanze deve avvenire internamente, all’interno dell’amministrazione, senza il coinvolgimento di attori esterni, al fine di evitare influenze esterne.

L’iniziativa è stata pubblicata nel Foglio federale l’11 marzo 2025 e il termine per la raccolta delle firme scade il 25 settembre 2026.

Protezione dai conflitti d’interesse

  • I politici con legami finanziari o professionali con determinati settori potrebbero essere coinvolti in processi legislativi che favoriscono i propri interessi. L’iniziativa mira a contrastare ciò e a promuovere una vera indipendenza.

Maggiore fiducia nella politica

  • Quando i cittadini vedono che i rappresentanti del popolo prendono decisioni in modo indipendente e non sono guidati da potenti lobby, cresce la fiducia nella democrazia e nelle sue istituzioni.

Pari condizioni per tutti

  • Attualmente, gli attori economicamente potenti hanno spesso un accesso privilegiato ai processi decisionali. L’iniziativa vuole creare condizioni eque affinché anche i gruppi meno influenti possano farsi sentire.

Trasparenza genera responsabilità

  • La divulgazione delle remunerazioni e dei legami d’interesse rende le decisioni politiche più comprensibili e permette al pubblico di riconoscere e valutare le influenze.

Democrazia invece di politica nell’ombra

  • Il lobbying avviene spesso in modo nascosto. L’iniziativa promuove una politica che si orienta apertamente alla volontà del popolo – e non ad accordi segreti con attori economici.

Rafforzamento della separazione dei poteri

  • Quando attori esterni partecipano alla creazione delle leggi, i confini tra legislativo, esecutivo e rappresentanza di interessi si confondono. L’iniziativa vuole ristabilire chiaramente questa separazione.

Limitazione della partecipazione democratica

  • I parlamentari portano spesso con sé competenze fondamentali nei settori dell’economia, dell’agricoltura, della sanità o del diritto. Escluderli a causa dei loro legami d’interesse significherebbe perdere conoscenze preziose.

Indebolimento del sistema di milizia

  • La Svizzera si fonda su un parlamento di milizia – molti parlamentari esercitano il loro mandato a titolo accessorio. L’iniziativa potrebbe impedire ai professionisti di alcuni settori di impegnarsi politicamente.

Esclusione anziché trasparenza

  • Già oggi esistono obblighi di trasparenza. I critici sostengono che, invece di migliorare la trasparenza, l’iniziativa vieta la partecipazione – una misura considerata antidemocratica ed eccessiva.

Incertezza giuridica e burocrazia

  • Chi decide quando un legame d’interesse è «rilevante»? E quando qualcuno deve astenersi dal voto? L’iniziativa rischia di generare complessità giuridiche e di appesantire il lavoro politico quotidiano.

Sfiducia generalizzata nei confronti dei politici

  • L’iniziativa trasmette l’idea che i politici siano generalmente corruttibili o facilmente influenzabili. Ciò non rende giustizia all’impegno personale di molti parlamentari.

Il lobbying non è necessariamente negativo

  • La rappresentanza degli interessi fa parte di una democrazia funzionante: anche i sindacati, le ONG o le organizzazioni ambientaliste fanno lobbying. Una sfiducia totale verso tutte le forme di influenza potrebbe indebolire il dibattito democratico.

Testo dell'iniziativa

La Costituzione federale è modificata come segue:

Art. 161 cpv. 3–6
3 I membri dell’Assemblea federale che hanno comprovati legami economici o politici con gruppi d’interesse non possono fare parte di commissioni il cui ambito di competenza presenta un nesso con gli interessi in questione.
4 Nelle Camere e nelle commissioni, i membri dell’Assemblea federale che hanno comprovati legami economici o politici con gruppi d’interesse si ricusano quando il dibattito concerne temi che presentano un nesso con gli interessi in questione.
5 La natura e la portata dei legami con gruppi d’interesse nonché l’onorario o le altre prestazioni valutabili in denaro devono essere dichiarati in un registro.
6 Le leggi e le ordinanze sono elaborate dall’amministrazione e senza il concorso di terzi.


Art. 197 n. 172
17. Disposizione transitoria dell’art. 161 cpv. 3–6 (Divieto di ricevere istruzioni)
L’Assemblea federale emana le disposizioni d’esecuzione dell’articolo 161 capoversi 3–6 entro un anno dall’accettazione di detto articolo da parte del Popolo e dei Cantoni.


1 RS 101
2 Il numero definitivo della presente disposizione transitoria sarà stabilito dalla Cancelleria federale dopo la votazione popolare.

Questa iniziativa è stata lanciata dai seguenti membri del comitato (in ordine alfabetico per cognome):

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Hauri Andreas

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Hauri-Meier Doris Elisabeth

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Müller Ernst

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Rigert Margrit

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Schwizer Elisabeth

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Schwizer Elsbeth

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Schwizer Marie Louise

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Schwizer Roland

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Triebold Urs

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Wechsler Jeanette

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Wechsler Josef

Questo referendum è sostenuto dalle seguenti organizzazioni:

Media

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